Linee guida del restauro
Lo scopo del restauro di uno strumento musicale è di poterlo nuovamente suonare conservando però tutte le parti originali, sostituendo solamente quelle che sono non utilizzabili, senza alterare le parti che lo compongono. Le integrazioni o sostituzioni, se necessarie, sono effettuate utilizzando materiali ed elementi coerenti a quelli originali. Quando è necessario ricostruire delle parti, queste sono copiate e ricostruite su modello degli elementi simili rimasti. Spesso restaurando uno strumento vengono alla luce interventi di restauro o riparazioni quasi stratificate nel tempo. Ognuno di questi interventi è riconoscibile dalla diversa mano e da altri elementi. Non tutti gli interventi rispettano il progetto costruttivo dell’autore dello strumento, le modificazioni a volte giungono a snaturare alcune parti dello strumento, in alcuni casi influendo sul suono. È raro trovare strumenti in condizioni originali, per questo motivo restaurare uno strumento spesso significa cancellare prima gli interventi scorretti e non coerenti, e successivamente restaurare i danni dell’usura dei materiali, delle torsioni o rotture del legno, delle infestazioni di tarli del legno e di tarme nei tessuti e feltro, dell’ossidazione delle parti metalliche, del degrado delle colle animali, dell’ossidazione delle vernici, per citare le più importanti. Questo stato di cose rende il restauro un’operazione complessa che deve essere eseguita avendo in mente lo strumento nella sua interezza. Ogni intervento di restauro è fatto con colla d’ossa all’antica per le parti lignee e con colla di pesce per gli elementi di pelle e tessuto. Nei restauri correnti dei riparatori di pianoforti tutti gli elementi sostituibili sono sostituiti con nuove parti, le corde comunemente sono eliminate insieme alle caviglie, la stessa sorte tocca ai tessuti e spesso anche la vernice originale del piano armonico viene lamata. Uno strumento restaurato in questo modo perde irrimediabilmente l'autenticità e soprattutto non suonerà più come in origine.
Il restauro conservativo invece permette di non alterare l'autenticità dello strumento musicale, rispettando la sua storia e le sue caratteristiche. Il recupero delle corde antiche, se fatto con discernimento, può in alcuni casi essere un punto molto importante per il risultato finale. Il metallo utilizzato oggi per le corde non è più quello usato nell'Ottocento, l'acciaio moderno ha un tenore di carbonio maggiore rispetto al primo. Per questo motivo le corde antiche hanno un suono più dolce e questo suono è in relazione ad altre caratteristiche, come il peso dei tasti, l’affondo e il tipo di meccanica.